Imaginarea Daily

23 maggio 1992: in un attentato di mafia muoiono il giudice Falcone, sua moglie e gli agenti di scorta

Sono passati ventinove anni da quel sabato pomeriggio, ma nella memoria di tutti noi la ferita non si è mai rimarginata.

A un mese dall’attentato, i tre principali sindacati italiani indicono una manifestazione nazionale a Palermo per dimostrare la volontà del popolo italiano di costituirsi “parte civile” contro la mafia.

Da qui la nostra idea di un manifesto che, lontano dalla retorica, fosse in grado di esprimere il dolore di uno strappo, di una ferita inflitta, appunto, al cuore dello Stato. E abbiamo tradotto quei sentimenti ricostruendo con delle rose rosse, che attraversano due squarci sulla carta, una toccante bandiera italiana. Un omaggio sentito e sincero a quelle vite spezzate.

Dal 2000, questa immagine è stata adottata dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) come icona-simbolo per ricordare il sacrificio di tutti i giudici caduti nella guerra contro le mafie e contro il terrorismo.

Onomastico: San Giovanni Battista de Rossi

Poster per manifestazione CGIL CISL e UIL a Palermo, 1992

 

 

Il 22 maggio è la “Giornata internazionale della biodiversità”

Proviamo ad immaginare un mondo in cui, ascoltando un pezzo dei Beatles, ci sembra identico a quello degli Yellow Magic Orchestra (rock elettronico dal Sol Levante, per chi non lo sapesse). Oppure una civiltà in cui lo stile del calcio brasiliano è uguale in tutto a quello lituano; comprese le rovesciate di Pelé .

Forse in modo un po’ virato, ma siamo sicuri che questo appiattimento del gusto fa risaltare bene cosa si intenda per biodiversità. L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che il tempo compreso tra il 2021-30 sarà dedicato al restauro ecologico: per recuperare, ove possibile, le specie vegetali e animali che rischiano di scomparire. Come fanno i colori su una tela malridotta…

E noi, cercando di scongiurare questa tabula rasa, partiamo proprio da chi, sulla terra, ci cammina sopra: un bruco, ma fatto di “materia prima” vegetale. Sembra proprio che di biodiversità, insomma, ne abbiamo. Ed è l’auspicio per un buon punto di partenza.

Onomastico: Santa Rita da Cascia

Calendarea 1999, Green Please!

 

 

Il 21 maggio è la “Giornata Internazionale del Tè”

Il nostro calendario ormai è punteggiato da tante giornate mondiali e questa è una delle più giovani; infatti, è solo al suo secondo anniversario.

Perché il tè? Non solo è la bevanda più bevuta in tutto il mondo dopo l’acqua, ma è alla base di tante, fitte microeconomie locali: secondo la FAO, il 60% della produzione mondiale di tè viene da piccoli agricoltori.

Certo, il Mediterraneo ci ha regalato una dieta varia, ma non questo verde germoglio. Per cui, ci uniamo alle celebrazioni di oggi preparando una cerimonia del tè degna del Cappellaio Matto: per un ideale gemellaggio tra colture e culture.

Onomastico: Sant’Eugenio

Calendarea 2015, Food Year

 

 

Il 20 maggio è la “Giornata mondiale delle api”

Come forse saprete, le api sono il simbolo di Inarea: le abbiamo scelte perché sono il braccio destro dei fiori e così lavorano alla creazione di originali.

Nel suo ultimo libro “Pensieri di una mosca con la testa storta”, il neuroscienziato Giorgio Vallortigara ci racconta che un’ape sa distinguere un Monet da un Picasso: una cosa enorme per un piccolo carico neuronale come il suo, l’ultima delle tante mirabilia a cui ci hanno abituati questi animali.

Così, nella loro giornata, anche noi ci mettiamo in coda in questa sfida all’ultima connoisseurship. Dopo un Monet e un Picasso, come non riconoscere un originale Inarea? Se siamo fortunati, dovrebbe trattarsi di una questione “lampo”.

Onomastico: San Bernardino da Siena

Calendarea 1998, Zip Code

 

 

Il 19 maggio 1956 viene firmato a Ginevra l’accordo CMR che regola i trasporti internazionali via camion

Ecco, questo è uno di quei giorni che sembra avido di tutto, tranne che di burocrazia. Potremmo dirvi che l’accordo per il trasporto delle merci su strada è valido in 55 Paesi, unendo la Mongolia all’Albania, la Germania alla Georgia e così via…

Ma questo è stato l’anno in cui i volti delle persone che lavorano nella logistica hanno assunto una familiarità che prima non conoscevamo: ci hanno raggiunti a ogni ora del giorno, riempiendo le loro stive dei nostri desideri.

Cosa ci portiamo a casa? Il nostro carico è evocativo di un mestiere che, pur cambiando come tutto, ha conservato degli attrezzi-simbolo.

Onomastico: Sant’Ivo

Calendarea 1991, I ferri del mestiere nei mezzi di comunicazione

 

 

Il 18 maggio 1953 Jackie Cochran abbatte il muro del suono 

Quella di Jackie Cochran è una di quelle biografie che ci fanno dire come nella vita veramente tutto è possibile. A 10 anni lascia il lavoro da operaia in un cotonificio; la ritroviamo poi in un salone di bellezza e c’è anche una parentesi breve come infermiera. Ma questo è solo l’inizio.

Impara a volare e, nel 1935, fonda la “Jacqueline Cochran Cosmetics” che ha sedi a Chicago, Los Angeles e New York, dove fa concorrenza a Helena Rubenstein. La “Wings of Beauty” fa la spola da un angolo all’altro degli Stati Uniti distribuendo prodotti omaggio e creando un business capillare. Forse sognava di rifare anche il trucco al pianeta Venere? Quasi. Nel ’42 è l’addestratrice di donne pilota: i colleghi dell’esercito erano impegnati in guerra, quindi tutti dovevano tenersi pronti. Grazie a lei, 1.074 aviatrici in quegli anni volarono per oltre 60 milioni di miglia.

Ah si, il 18 maggio 1953 è anche la prima donna ad abbattere il muro del suono, entrando nel “Guinness World Record”. Stavamo quasi per dimenticarlo: sarà per questo che il jet che le abbiamo dedicato avanza verso di noi con aria minacciosa… ma ci teniamo a dirgli che siamo decisamente della sua stessa “squadra”.

Onomastico: San Felice da Cantalice

Calendario Alenia, 2007 

 

 

Il 17 maggio 1990 viene inaugurata la “Bank of China Tower”

Il triangolo no, almeno se si vuole costruire un edificio a Hong Kong. La sede della Bank of China non è ben vista nella patria del Feng Shui, che considera questa forma tutto tranne che propizia.

Nonostante i suoi 367 metri di levità, pare che i suoi spigoli “vivi” proiettino un influsso negativo sugli edifici vicini. Una credenza popolare, poi, vede nel suo assottigliarsi verso l’alto l’immagine di un cacciavite che sta “trapanando la ricchezza di Hong Kong”. Eppure, nelle intenzioni di IM Pei, proprio il triangolo (scaricando le forze sugli angoli), fa dell’edificio uno schermo contro i tifoni che da sempre minacciano la città.

Abbiamo cercato di rimanere fedeli all’architetto, ma solo nella forma, perché la nostra struttura non resisterebbe già al primo soffio: è pur sempre un castello di squadre.

Onomastico: San Pasquale

“Vertical Masters”, linea di prodotti progettati per l’azienda Vittorio Martini, 2016 

 

 

Il 16 maggio 1792 viene inaugurato il “Gran Teatro La Fenice” di Venezia 

Il primo movimento della “Primavera” di Antonio Vivaldi ci porta dentro un canto di uccelli. Il compositore veneziano per eccellenza, l’aria a tema, persino il secolo giusto… Eppure Vivaldi morirà troppo presto per l’inaugurazione del teatro che tante volte, però, lo omaggerà nel futuro. Nessuno meglio di lui funziona come metafora per parlare di questo luogo. Se il teatro è rinato due volte dalle ceneri, quelle del compositore sono andate perse e stessa sorte rischiavano le sue opere (riscoperte solo nel ‘900).

Aldo Rossi, quando viene chiamato a ricostruire La Fenice dopo l’incendio del ’96, fece suo un motto usato per il campanile di San Marco: “com’era, dov’era”.

Vivaldi e La Fenice ci insegnano che ciò che deve accadere accade e tutto può rifiorire, soprattutto dalle ceneri. Ecco perché abbiamo dato forma a queste storie di musica, uccelli e primavere con una sterlizia: e non è un caso che scelga proprio il mese di maggio per donarci il suo fiore.

Ascensione del Signore

Calendarea 1999, Green Please!

 

 

Il 15 maggio 1905 viene fondata Las Vegas

Tra sacro e profano, al sentire il nome di Las Vegas, dopo “Sin City” arriva subito “Cattedrale nel deserto”. Perché tale era quando, nel 1905, l’ente ferroviario americano decise di farne uno snodo logistico verso il grande west.

E un qualche residuo spirituale rimane nel nome, che in origine era proprio “Nuestra Señora de los Dolores de Las Vegas Grandes”. Poi sono rimasti solo i “grandi prati” e il peccato sembra aver preso il sopravvento.

Fine della parabola biblica? Non proprio. La città delle distrazioni luciferine ha da sempre avuto un rapporto speciale con la luce (del resto Lucifero, l’angelo caduto, non era il più luminoso di tutti?). E se nelle cattedrali gotiche questa viaggiava tra gli interstizi delle vetrate piombate, qui i neon si affastellano sui marciapiedi di “Las Vegas Strip”, come i bambini di una scolaresca che si sbracciano per dirci ciao: per la Nasa questa strada è il punto più luminoso della terra. Ma torniamo al deserto di Las Vegas, che è quello del Mojave: se la parola “effetto Morgana” vi dice qualcosa, capiamo bene che anche qui, la luce, vuol fare tutto tranne che starsene all’ombra.

Materializzando un cactus con dei bottoni, anche noi rischiamo di rimaner vittime dello stesso abbaglio. Ma niente paura: dal momento che non si butta via niente, li useremo al casinò quando saranno finite le fiches…

Onomastico: Sant’Isidoro

Calendarea 2003, On the button

 

 

Il 14 maggio 1946 nasce la Ferrero

Se chiedessimo ai nostri bisnonni quale cioccolata mangiavano negli anni ’40, probabilmente ci risponderebbero che era solo quella che cadeva dal cielo: quello sotto gli aerei e i carri armati americani.

L’esercito a stelle e strisce, però, non poteva sapere che, mentre distribuiva barrette, caramelle e sigarette nelle città liberate, nella fucina di Alba stava nascendo qualcosa. Durante la guerra, lo sappiamo, il cacao era un lusso che forse neanche la borsa nera poteva permettersi. Così Pietro Ferrero decide di surrogarla con la nocciola: ecco l’arma sabauda della rappresaglia golosa.

Nel ’46 nasce la prima “Pasta Gianduja”: si presenta nella stagnola e pronta ad esser tagliata e spalmata sul pane. Ma, soprattutto, è adatta al portafoglio povero del ’45 e oltre: un chilo di “Giandujot” costava 600 lire (0.30 euro) contro le 3.000 (1,50 euro) di un chilo di cioccolato…

Il resto è storia. Noi abbiamo voluto fissare quegli esordi in un’immagine che ci sembra lavori con la giusta sintesi. Senza però risparmiare sul gusto.

Onomastico: San Mattia, Apostolo

Calendarea 2021, Me Tool

 

 

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