Imaginarea Daily

Il 21 ottobre 1879 Edison inventa la lampadina 

La prima lampadina di Thomas Edison aveva una durata di circa quaranta ore: che non sarebbero sufficienti a raccontare una vita fatta di oltre 1000 brevetti. Edison diventerà l’incarnazione del mito del self-made man americano. E questo non solo per ciò che ci ha lasciato, ma per come è riuscito a doppiare la sfortuna che l’ha accompagnato sin da subito, inventando soluzioni che erano da centometrista e maratoneta allo stesso tempo.

Ultimo di sette figli, soffre giovanissimo di problemi di udito. Impossibile socializzare a scuola, così come tenere il passo di quelle lezioni ripetute a memoria: si rifugia così nei libri e nell’immaginazione. Arriva poi il telegrafo e quando questo strumento passa dal linguaggio Morse al sonoro, il giovane escogita una soluzione per continuare a lavorare, nonostante fosse praticamente sordo. Ostacolo dopo ostacolo, arriverà alla lampadina del 1879 che, a questo punto, ci sembra proprio l’effetto di una vita presa a morsi.

Onomastico: Sant’Orsola

Calendario Enel, 2008

Il 20 ottobre 1984 il Chianti diventa DOCG

Il 20 ottobre 1984 il Chianti diventa DOCG

Nel suo libro “Maledetti toscani Curzio Malaparte si diverte a scartabellare vizi e virtù dei suoi conterranei. Scrive, ad esempio, che i toscani non si inginocchiano mai: piuttosto, “stanno in piedi con le gambe piegate”.

Essendo nato a Prato, può anche dire fuori dai denti che il disprezzo è ciò che fa un toscano: un disprezzo allegro, ragionatissimo e antico. E ancora che “tutti si sentono a disagio” al cospetto di una persona nata nel raggio di 100 chilometri dall’Arno.

Ora, proviamo a sostituire Chianti (ma solo quello “Classico”), tutte le volte che abbiamo scritto la parola toscano: siamo certi che si troverebbe perfettamente a suo agio. Il Chianti, infatti, è stato il primo vino italiano a tracciare i confini di quella che chiamiamo ‘qualità’; siamo nel 1716, al tempo di Cosimo III de’ Medici. Per cui, il riconoscimento DOCG del 1984 non è che l’ultima battaglia vinta dal Gallo Nero (prima simbolo territoriale del Chianti, poi anche del suo vino). L’enologia, in fondo, è una pura questione di geni, un viaggio lampo nel dna di un territorio.

Onomastico: Santa Maria Bertilla Boscardin

Calendarea 1998, Zip Code

Il 19 ottobre 1954 il MoMA festeggiava il suo XXV anniversario 

Il MoMA aprì le porte l’8 novembre 1929, solo dieci giorni dopo il crollo della borsa di Wall Street. L’anno prima, invece, René Magritte aveva dipinto “The Lovers”, un quadro che ci mostra due amanti che si baciano; ma il loro rimarrà un tentativo, perché i volti sono divisi da lenzuoli. Mutatis mutandis, e al tempo di un’altra crisi, la foto più iconica del “World Press Photo 2021” fissa l’abbraccio tra una paziente di una casa di cura in Brasile e un’infermiera: era il primo che la signora riceveva dopo cinque mesi di isolamento e c’è sempre un lenzuolo, anche se in plastica, a dividerle.

Arriviamo ora al motivo di questo parallelismo, perché nel comunicato stampa della mostra per i XXV anni del MoMA, il direttore Alfred H. Barr dichiarava che non sempre è facile scegliere le opere da acquistare per il museo e, quindi, quali riferimenti culturali consegnare al futuro. Il direttore era consapevole del fatto che la maggior parte delle ipotesi del suo oggi, sarebbe stata sicuramente sbagliata domani; gli rimaneva però la consolazione di poter “amare e godere anche degli errori”.

Forse non troppi errori, se quel quadro di Magritte (entrato nel museo tanti anni fa), è la chiave di volta per leggere un’immagine di oggi. L’amore per l’errore, invece, rimane tutto a noi. Infatti, in omaggio al celebre “Ceci n’est pas une pipe”, l’immagine che vedete non è un ombrello, non è una gruccia e, purtroppo, non è un Magritte.

Onomastico: San Paolo della Croce

Comunicazione istituzionale per “Candido 1859”, 1999

Il 18 ottobre 2019 esce l’ultimo album di Franco Battiato 

L’ultimo album di Franco Battiato si chiama “Torneremo ancora” ed è un compendio dei suoi brani più famosi. Tra questi c’è solo un singolo, inedito, che dà il nome all’album. Come sempre accade alla scomparsa di grandi oratori del nostro tempo, si tende a vedere nell’ultimo lavoro una sorta di testamento spirituale.

In realtà Franco Battiato aveva preparato il colpo vincente molti set prima, come fanno i grandi tennisti. Se in “Torneremo ancora” si parla di “cittadini del mondo che cercano una terra senza confine”, una certa idea di vastità permea le sue strofe sin da quando ci lasciava intravvedere le zingare ballare nel deserto. Arriviamo così agli ultimi anni, quando si rifugia a Milo, un paesino visitato regolarmente dalle piogge di polvere dell’Etna.

“Tornerai ancora”, Franco Battiato, come fa la sabbia dei mandala tibetani che tanto amavi. In realtà torna già ogni giorno, grazie alle melodie così nitide e pulite che raggiungono il nostro cuore prima delle nostre orecchie.

Onomastico: San Luca Evangelista

Calendarea 2004, Soap Opera

17 ottobre: omaggio al fungo porcino

Ecco una giornata che evoca scarponi, spore e boschi. Invece ce ne andremo molto lontano, in Giappone. Sembra che gli chef del Sol Levante stiano cercando da molto tempo il vello d’oro della cucina: l’umami. Sarebbe un quinto sapore, scoperto da uno scienziato nel 1908, che si mette in coda dopo il dolce, il salato, l’amaro e l’aspro. L’umami è un particolare cocktail di elementi chimici, di cui possono essere ricchi anche alcuni alimenti di uso comune, come i funghi.

Ma qual è il gusto dell’umami? Gli chef parlano di un sapore mite e dolce, persistente sulla lingua e duraturo. Chissà se un giorno ci siederemo a tavola dicendo “questo piatto è proprio umami”, vuol dire che non dovremmo più spiegarlo. Ma se è vero che in un’ora nasce un fungo, magari succede lo stesso anche con l’umami.

Nel frattempo, non dimentichiamo che il sapore dell’autunno è sempre quello che ci trasmette un buon porcino, che di anno in anno sa essere sempre carezzevole come un guanto. Così, mentre i giapponesi capiscono meglio cosa sia l’umami, noi possiamo decisamente accontentarci.

Onomastico: Sant’Ignazio di Antiochia 

Calendarea 2012, Glove Story

Il 16 ottobre 1925 nasce Angela Lansbury

Angela Lansbury è stata il volto della “Signora in Giallo” e di Miss Marple in “Assassinio allo specchio”; sua, è anche la voce della teiera ne “La bella e la bestia”.

L’attrice inglese esordisce nel cinema giovanissima e sarà impegnata, negli anni a venire, in un caleidoscopio di ruoli e di generi. Eppure il timbro nella memoria collettiva lo mette grazie ai personaggi a cui ha dato un volto nella maturità. Un po’ come accade alle sue eroine, che sono solo apparentemente compite. La teoria vorrebbe Miss Marple e Jessica Fletcher prigioniere di un tempo che ristagna nelle pieghe dei grembiuli inamidati. Nella pratica, tutte queste signore riescono a portare il concetto di tempo a ebollizione, raccogliendo i frutti in quella stagione della vita che tutti dicono sia la più avara. Ma sarà poi così vero?

Onomastico: Santa Edvige 

Calendario Enel, 2008

Il 15 ottobre è la “Giornata Mondiale per la Pulizia delle mani”

La “Giornata Mondiale per la Pulizia delle mani” è stata voluta dall’UNICEF: in non poche zone del mondo, infatti, quest’abitudine è fondamentale per evitare ai bambini disturbi respiratori e infezioni che sarebbero molto poco risolvibili.

Eppure, la bellezza è sempre stata un driver molto più importante dell’igiene nel successo commerciale delle saponette. Ad esempio, le pubblicità delle case di saponi tra ‘800 e ‘900 puntavano su una pelle morbida e un colorito vivo. Forse è per questo che furono proprio le industrie del sapone a sponsorizzare i primi sceneggiati, prima radiofonici e poi televisivi, a cui poi hanno dato anche il nome. La pulizia era, ahinoi, destinata o ai bambini pigri messi a forza nella tinozza, o alle persone dei gradini più bassi della società: qui sapone era sinonimo di civiltà e bisogno di ‘purificare’ qualcosa.

In questo particolare momento storico, sfreghiamo la saponetta anche in cerca di qualcos’altro: la fortuna, augurandoci che sia dalla nostra parte. Ma la bellezza non può mica esser messa da parte. Così, contribuiamo alla buona ventura dell’umanità intera attraverso la nostra piccola ‘soap’ opera.

Onomastico: Santa Teresa d’Avila

Calendarea 2004, Soap Opera

Il 14 ottobre 1926 viene pubblicato per la prima volta il libro per ragazzi “Winnie-the-Pooh”

La storia di quest’orsetto arriva allo scrittore A.A. Milne grazie a un pupazzo che era stato regalato al figlio Christopher per il primo compleanno. Da allora, “Winnie-the-Pooh” è stato tradotto in più di 40 lingue e ha la sua stella a Hollywood. L’originale di pezza è custodito in una teca della New York Library, e anche piuttosto gelosamente. Gli inglesi, infatti, lo rivorrebbero indietro: nel 1998, l’esponente del partito labourista MP Gwyneth Dunwoody comunicò al Parlamento che “Se i Greci rivogliono i loro Marmi di Elgin, noi il nostro Winnie-the-Pooh”. Sembra che anche Rudolph Giuliani, quando era sindaco della Grande Mela, si sia mobilitato affinché quel cimelio non tornasse in patria.

Non male per un orsetto che diceva di avere un cervello poco sviluppato. Sarà stato merito del miele? Non è poi così difficile indovinare l’ingrediente segreto. Ma proprio per questo, cominciamo a nasconderlo anche dalla nostra colazione…

Onomastico: San Callisto I, Papa e Martire

Calendarea 2000, Good Morning, Millennium!

Il 13 ottobre del 2000 nasce “OpenOffice” 

Partiamo dalle definizioni: “OpenOffice” è un programma per la produttività gratuito e open source; Richard M. Stallmann, invece, è l’uomo a cui si riconosce la paternità del concetto di “free software”, senza il quale “OpenOffice” non esisterebbe. Per capire quella che per Stallmann è una filosofia di vita, proviamo a raccontarla così: se chiedessimo a quest’uomo di descriverci Google o Facebook, probabilmente ci direbbe che sono sistemi ad accesso gratuito, ma non sono ‘liberi’.

Stallmann era della generazione dei padri pellegrini della programmazione alternativi a Bill Gates o Steve Jobs, gente che pensava fosse giusto incardinare il nuovo mondo prima di tutto in un’etica; poi, si sarebbe pensato al resto. Ma forse, le loro Mayflowers in codice binario si sono arenate in qualche porto.

Sembra una fiaba da “Mille e una notte”, che potremmo raccontare a un ragazzo nato proprio in quel 2000; la domanda è se ci crederebbe. Però noi vogliamo raccontarla lo stesso, questa storia, per non cancellare la memoria di un certo modo di intendere la tecnologia, nelle sue primordiali possibilità. Che, si badi, esistono ancora: è solo un po’ più difficile scovarle.

Onomastico: San Teofilo

Calendarea 2009, Seatcom 

Il 12 ottobre 1492 viene scoperta l’America

Ci fermeremo qui con i refresh di storia. Più gustoso è scrutare ciò che è accaduto da quella mattina in poi con l’ananas, il feticcio più chic che l’Europa si sia mai portata a casa.

Colombo l’incontrò la prima volta a Guadalupe nel 1493 e gli sembrò il frutto più delizioso del mondo; la ribattezzò “piña de Indes” (“pigna delle Indie”, perché era sempre lì che credeva di esser sbarcato). In Europa divenne il passatempo della nobiltà: inglesi e francesi gareggiavano a suon di serre per dimostrare il loro status (notare che era molto costoso mantenerle alle alte temperature per far maturare il frutto). Abbandonarono il giocattolo quando l’ananas cominciò a esser appetibile anche alle classi medie. Negli Stati Uniti, arrivò più o meno con le stesse prerogative, ma divenne presto sinonimo di accoglienza e benessere. In America Latina, poteva essere addirittura affittata al banco della frutta, per impressionare qualcuno in un’occasione importante.

Oggi, sul cappello di Miss Chiquita, non svettano forse delle ananas accanto alle banane? Segno che una certa idea di egemonia associata a questo frutto, forse, è ancora in filigrana. Ogni immagine è una cerniera verso un mondo ‘altro’ di simboli: saremo mai in grado di decrittarli tutti?

Onomastico: Nostra Signora di Aparecida, patrona del Brasile

Calendarea 1998, Zip Code

EN